Il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, a tuttotondo tra elezioni regionali, Partito Democratico e le precisazioni sul figlio.
Il patto con Elly Schlein relativamente al ruolo di suo figlio ma anche le critiche aperte al Pd: Vincenzo De Luca ne ha avuto davvero per tutti nel corso di una lunga e interessante intervista al Corriere della Sera. Il Governatore della Campania ha spiegato la propria posizione in merito all’attuale situazione del Partito Democratico con un focus anche al “patto” con la segretaria dem per quanto riguarda la nomina di suo figlio come responsabile del partito nella regione.

Vincezo De Luca e i valori persi dal Pd
Nel corso dell’interessante intervista rilasciata al Corriere della Sera, di cui vi riportiamo solo alcuni stralci, Vincenzo De Luca ha avuto modo di parlare anche del suo libro ‘La sfida’, edito da Piemme ma non solo. Passaggi interessanti quelli relativi al Pd a cui non sono stati fatti sconti. “Il Pd ha smarrito le ragioni originarie della sua nascita: essere un partito dei territori e delle autonomie; essere radicato nella società, portatore di un programma riformatore serio”, ha detto il Governatore della Campania.
E ancora: “Si è presentato a volte come il peggio del centralismo democratico e del correntismo doroteo. Si è immaginato un profilo radicale per riprendere respiro ma questo ovviamente non basta: occorre riprendere un rapporto con il mondo cattolico e le sue sensibilità, con l’insieme del movimento sindacale; occorre assumere il tema della sburocratizzazione come un tema decisivo; occorre parlare al mondo del commercio, dell’artigianato delle partite Iva etc”, le sue parole. “C’è da fare, o da rilanciare, il lavoro per dare vita a una grande forza riformista moderna, in grado di parlare alla maggioranza del popolo italiano, oltre che al nostro insediamento sociale tradizionale”.
Il caos attorno al figlio
Non poteva mancare un appunto anche sul patto con la Schlein dove, di fatto, si è deciso a tavolino di sostenere il figlio di De Luca come segretario del partito in Campania: “Facendo così non si allontanano i cittadini dalla politica? Ma non vorrà mica caricare sulla testa di Piero il crollo della partecipazione nei Paesi democratici?!”, ha subito risposto De Luca.
“Colgo l’occasione per dire con chiarezza – e con tutto il disprezzo di cui sono capace – che questa vicenda esprime al meglio il livello di volgarità, di cafoneria, di inciviltà presente in un Paese nel quale possono fare quello che vogliono, fianco a fianco, mogli e mariti, sorelle e sorelle, fratelli e fratelli, padri e figli, tranne chi porta il mio cognome”, ha detto in tono accesso il Governatore della Campania.
E ancora sul figlio: “Piero ha deciso da molto tempo di fare “l’emigrante”, per essere libero, andando a lavorare, per 11 anni, presso la Corte di Giustizia in Lussemburgo; è vincitore di concorso per docente universitario; ha scritto libri di Diritto comunitario. Non ha bisogno di vivere di politica, può dedicarsi a un’attività professionale più redditizia e gratificante: avrà pure la possibilità di vedere rispettati i suoi diritti costituzionali e di essere valutato in quanto persona dopo 25 anni di militanza?”.